L’Europa dei boschi sacri è assai più antica di quella delle cattedrali, che è recente e già boccheggia, morente, dopo meno di due millenni.
Una cattedrale, ogni cattedrale, può essere demolita in poche ore, è solo sterile pietra e nulla resterà di lei se non rovine, la sua assenza, inoltre, non provocherà alcun danno alla terra di appartenenza, al contrario, la vita potrà riprendere il suo corso e fluire nuovamente in quel luogo.
La cattedrale più antica del mondo impallidisce innanzi alla più “giovane” delle antiche foreste, la cattedrale è inerte, incapace di operare e resistere senza l’opera umana, la foresta è frutto di un afflato divino e vive, si espande e resiste.
È questa la nostra forza, i nostri Dèi ci affiancano in questa lotta, in questo sogno che è via di salvezza per la nostra terra di mezzo, contro tutto ciò che è mortifero.
Non abbisogniamo di artificio per la nostra opera, i nostri Dèi non dimorano fra marmi e ori, non fra i servi cercano le loro schiere.
Essi sono gli Dèi dei liberi, di coloro che ancora sanno essere ciò che sono.
Araldi del ciclo eterno di ciò che deve essere, di ciò che si rinnova ogni giorno rimanendo ancorato a ciò che è realmente vero, autentico e sacro.
Vero e bello . Prima delle cattedrali o assieme a... Marisa Galli (facebook)
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